venerdì 28 ottobre 2022

Previsioni DAX e S&P500- Segnali 28 ottobre 2022

BCE aumenta ancora ma cambia strategia

Come da attese, ieri la BCE ha aumentato il tasso di riferimento di altri 75 punti base, apportando anche un paio di modifiche alla dichiarazione. Nei particolari la BCE ha aggiunto che "ha compiuto progressi sostanziali con la policy nel ritiro dell'accomodamento" e ha omesso dal comunicato l'indicazione secondo cui la BCE prevede un rialzo "nel corso delle prossime riunioni". Lo sappiamo che la BCE dell'era Lagarde ha problemi di comunicazione ed infatti anche stavolta è stata una catastrofe con i mercati che hanno subito letto questi cambiamenti come una svolta dovish.

lunedì 17 ottobre 2022

Previsioni DAX e S&P500- Segnali 17 ottobre 2022

La Bank of England ha terminato il suo QE tampone venerdì scorso, come annunciato in precedenza, mentre il PM Truss ha licenziato il cancelliere dello scacchiere Kwarteng, artefice del piano fiscale che ha catapultato l'economia del Regno Unito in un caos a rischio implosione, con i rendimenti dei gilt e dei linker che andavano in orbita mentre la sterlina discendeva agli inferi ed il settore dei fondi pensionistici saliva alle cronache come grande malato.

Il Regno Unito fa retromarcia sul nuovo piano fiscale

Il nuovo cancelliere Hunt ha smontato gli ultimi pezzi rimasti del piano fiscale del governo Truss donando sollievo ai gilt e riscuotendo la fiducia dei mercati, a cui ha dato ulteriore spinta il solido dato sugli utili di Bank of America, pubblicati oggi, come quello di JP Morgan, dopo quelli in chiaroscuro di Citi e Wells Fargo e quello in perdita di Morgan Stanley. Domani chiuderà il gruppo il rilascio degli utili di Goldman Sachs.

lunedì 3 ottobre 2022

Previsioni DAX e S&P500- Segnali 3 ottobre 2022



Il mercato obbligazionario si è rotto

Venerdì scorso, mentre l'azionario crollava, con Nasdaq e S&P500 che hanno aggiornato i minimi annuali, l'obbligazionario ha tentato un rimbalzo, con il rendimento del decennale USA che è sceso fino al 3,68%, salvo poi invertire la rotta verso il finale di seduta, coi rendimenti che tornavano sul 3,82% e avrebbero continuato a salire ancora se non fosse intervenuto il suono della campanella.

Motivo? Lo stesso che affligge l'equity, ovvero la mancanza di liquidità, favorita ulteriormente dalla rottura del mercato dei gilt britannici che ha costretto la BoE a riaprire un nuovo QE, in fretta e furia, seppur temporaneo e dedicato all'acquisto di gilt sul mercato secondario, erroneamente chiamato dagli esperti “monetizzazione del debito”, in realtà questo sarebbe se la banca centrale comprasse direttamente dal Tesoro.