Come era nelle attese, il FOMC ha lasciato il tasso invariato ed abbiamo sentito un Powell molto colomba. Il succo del discorso è che la Fed ha preso atto del mutato scenario economico-finanziario, anche come conseguenza della Brexit, del rallentamento dell'economia cinese e dello shutdown e quindi monitora da vicino i mercati ed è pronta anche ad interrompere la strada della riduzione di bilancio.
A seguito di ciò, gli indici americani hanno chiuso in netto rialzo. Il migliore è stato Nasdaq con una chiusura a +2.68% e tutti e tre gli indici hanno rotto a rialzo la fase di consolidamento. Invece, gli unici indici azionari a chiudere in rosso sono stati Nikkei e DAX, seppur quest'ultimo per un'unghia.
In realtà per DAX si tratta della terza candela consecutiva di indecisione, con chiusura di giornata nei pressi dell'apertura. Non è bastata nè la spinta di Wall Street nè quella del petrolio, considerato che Crude Oil ha finalmente sopravanzato 54$ x barile chiudendo anche sopra gli ultimi massimi relativi.
L'indice tedesco sta sottoperformando rispetto a tutti gli indici occidentali, in questo momento la forza dei tori e degli orsi si equivale ed i prezzi continuano a rimanere in congestione. Anche se i tempi sono ormai maturi per vedere un'accelerazione, forse anche nella giornata odierna. Lo scenario di fondo rimane rialzista.
STRATEGIA H1: flat, livelli sensibili a rialzo: 11265, 11295, 11318, 11390, 11480
(tenere un'area cuscinetto di 3/5 punti sul prezzo di attivazione, in base alla volatilità di giornata).
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