martedì 22 marzo 2022

Previsioni Mercati Settimana 21-->25 marzo

La Fed ha cambiato registro

Questa mattina i trader di derivati hanno prezzato 7,7 aumenti di un quarto di punto da parte della Fed nelle prossime sei riunioni di quest'anno, prevedendo quindi più di una riunione dove si assisterà ad un aumento di mezzo punto. Le maggiori probabilità di vedere un aumento di mezzo punto dei fondi federali le abbiamo per le riunioni di maggio e giugno. 

Per Goldman Sachs, l'indizio che sta arrivando un aumento dello 0.50% lo abbiamo dal tono da falco utilizzato ultimamente dal governatore Powell e specificatamente dove la formulazione ha visto la parola "costantemente" sostituita dalla parola "rapidamente". Anche GS è concorde nel vedere un aumento di mezzo punto percentuale nelle riunioni di maggio e giugno e di 25 punti base per ogni riunione del secondo semestre del 2022 e 3 rialzi trimestrali nei primi 9 mesi del 2023.

GS stima un target finale compreso tra il 3% ed il 3.25% con l'inizio della riduzione di bilancio della Fed alla prossima riunione di maggio, come si attende anche il presidente della filiale Fed di S. Louis Bullard che ha esortato la banca centrale ad agire aggressivamente per aumentare i tassi sopra il 3% entro quest'anno e ridurre il bilancio.

Eppure a guardare le mosse degli operatori sembra che questi credano che la Fed stia bluffando, forse tratti in inganno dal fatto che mentre il 16 marzo, per la prima volta dal lontano dicembre 2018, questa agiva alzando il tasso di un quarto di punto, contemporaneamente ha ampliato il suo bilancio di altri 43.6$ miliardi, spingendo il bilancio verso un nuovo record a 8,954 trilioni di dollari.

Economia schiacciata tra aumenti tassi e inflazione

In sintesi, mentre da una parte si mostra pronta a combattere l'inflazione, dall'altra ha creato altri 43.6 miliardi, monetizzando altro debito pubblico. Questo è innegabile, ma ciò su cui è necessario concentrarsi a mio parere è il potere di spesa degli americani.

L'economia USA è completamente dipendente dal consumo interno e quindi dai bassi tassi d'interesse. Anche se questi ultimi rimarranno ancora relativamente bassi per i mesi a venire non saranno abbastanza bassi da evitare un avvitamento dell'economia.

L'aumento dei tassi dei fondi federali chiamerà un aumento degli interessi obbligazionari con impatto sull'economia reale, proprio mentre i consumatori stanno battagliando con i rincari record dei prezzi al consumo, e sugli indici azionari. Quando un Paese ha un'economia basata sui consumatori che prendono in prestito denaro e poi spendono, un aumento dei tassi dei prestiti inizia a togliere ossigeno a quell'economia che poi crollerà.

Quindi io non sarei tanto sicuro nel sottovalutare le comunicazioni che ha fatto Powell, anche considerando il fatto che il copione è cambiato, ora il governatore ha finalmente ammesso che l'inflazione è un problema, che la Fed si trova molto indietro rispetto a questo problema e che quindi è pronta ad accelerare la risposta a questo problema. Come vedete, la narrativa è completamente mutata.

Quale futuro per il petroldollaro?

Su questo scenario è da valutare il futuro del petroldollaro, dopo che l'Arabia Saudita ha detto di voler accelerare i colloqui con la Cina per ottenere pagamenti in yuan per le esportazioni di greggio verso Pechino. Certo, gli eventi in Ucraina che hanno portato a rigide sanzioni contro la Russia e finanche al sequestro delle riserve estere in valuta forte hanno giocato un grande ruolo in questo senso, ma questo certifica anche che la Cina ormai rappresenta una grande economia con un grande peso geopolitico.

La sua economia si è molto sviluppata negli ultimi anni e quindi richiede sempre più forniture di materie prime ed in primis di petrolio, mentre i nuovi assetti geopolitici consigliano una diversificazione maggiore delle proprie riserve valutarie, visti anche i rapporti non più così buoni tra i Saud e gli Stati Uniti a causa della loro politica estera.

Infatti la Cina fa investimenti e grosse importazioni, non esporta guerra e sanzioni economiche unilaterali come ultimamente amano fare gli USA, sempre più spesso, con la conseguenza che diventa ormai necessario detenere riserve in valute alternative al dollaro USA che negli ultimi 50 anni ha goduto del ruolo di divisa di riserva mondiale sostenuto dal petrolio.

Questo, ovviamente, non significa che nel giro di poco tempo la moneta americana perderà il suo ruolo egemonico, considerato che tutte le materie prime sono prezzate in dollari USA, nè che a breve lo yuan diventerà una valuta di riserva mondiale, ma è innegabile che si attesta anno dopo anno sempre di più una divisa internazionale ed anche con peso regionale, visto che sempre più Paesi stanno diversificando le loro riserve, dalla Russia all'Iran, dall'India all'America Latina.

Cosa aspettarci per questa ottava?

Credo che i tori dell'azionario stiano giocando col fuoco, ripeto, credo che chi sta comprando con la sicurezza che la Fed stia bluffando, presto si sveglierà con una grande delusione. Il rally iniziato la scorsa settimana potrebbe ancora continuare per qualche seduta, soprattutto sul Nasdaq e sulle small caps, per motivi tecnici, ma senza soldi della Fed non si fa festa.

Potremmo vedere ancora dei rimbalzi tecnici qua e là, ma il trend di fondo, a mio modo di vedere, rimane ancora ribassista ed i ribassi ricominceranno non appena i prezzi delle materie prime torneranno a correre.

Queste ultime hanno subito, la scorsa settimana, delle prese di beneficio e delle chiusure per eccesso di volatilità che rende più costoso detenere posizioni a lungo termine, nonchè richiede margini più elevati, ecco spiegato il perchè del ritracciamento su molti commodity asset.

I tori dell'equity potrebbero ancora comandare per queste due prossime ottave, dopodiche sarebbe consigliabile ricoprirsi.

Andando ad analizzare sul breve termine abbiamo visto DAX Future chiudere puntualmente il ciclo settimanale venerdì scorso sul minimo della candela delle ore 12, dopo una settimana molto turbolenta, come era nelle attese.

Da qui i prezzi hanno subito rimbalzato verso gli ultimi massimi relativi per poi tornare in congestione tra 14250 e 14540. Stamattina, già dalle prime battute è partita gamba 1 del nuovo ciclo weekly, la quale vede il primo target Fibo a 14621 ed il successivo a 14929.

Prima i prezzi dovranno abbattere la resistenza volumetrica in area 14520 poi troveranno la successiva nell'area 15000/15800, mentre hanno le spalle coperte dal supporto volumetrico in area 13890.

Il ciclo weekly andrà in chiusura entro la seduta di venerdì 1 aprile.

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Questa previsione è redatta il 22 marzo con i dati disponibili al momento.

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