Da quando abbiamo chiamato lo short i prezzi degli indici non hanno fatto altro che scendere, per poi subire un'ulteriore accelerazione dopo l'intervento del governatore Powell al simposio dei bancheri centrali a Jackson Hole.
Powell ha parlato per soli 8 minuti contro i 30 minuti a disposizione, confermando che la priorità della Fed rimane la lotta all'iperinflazione e per questo è disposto anche al fatto che l'economia e le famiglie debbano sopportare un certo dolore, inoltre ha lanciato un severo monito contro l'allentamento prematuro della policy.
Ma mentre tutti eravamo concentrati sulla Fed, la vera bomba è giunta dalla BCE, la quale è avvertito di un possibile rialzo dei tassi dello 0.75% a settembre, oltre ad un ulteriore inasprimento della riduzione di bilancio, a causa dell'esplosione incontrollata dei prezzi dell'energia.
Quindi il mantra per tutti è: tassi più alti per più tempo. Di conseguenza gli indici hanno aperto l'ottava in forte gap down, il cambio eur/usd è tornato a testare l'area di supporto 0.99 e Bitcoin ha messo nuovamente la testa sotto i 20.000$, mentre il rendimento del decennale tedesco ha superato l'1.5%. A questo si somma la nuova legge del presidente Biden contro l'inflazione che va a pesare ulteriormente sulle imprese con nuove tasse e recuperi forzosi da parte dell'IRS.
Insomma, ancora una volta, come quando contro tutto e tutti avevamo avvertito che l'inflazione non era transitoria, abbiamo avuto ragione nel gridare a squarciagola che la Fed non aveva in mente alcun rallentamento del rialzo dei tassi e che eravamo dinanzi ad un rimbalzo del mercato orso, guidato da fattori tecnici che hanno offuscato i dati macro. Ora vi dirò di più, dopo il Simposio di Jackson Hole sembrerebbe proprio che le principali banche centrali siano intente a portare avanti una distruzione coordinata della domanda.
Analisi ciclica
Come dicevamo sopra, da quando abbiamo annunciato il primo carico di posizioni short su S&P500 e DAX, i prezzi hanno ripreso il rally ribassista, andando anche oltre i target volumetrici previsti con il MINIS&P500 che ha chiuso il ciclo settimanale sui minimi del 24 agosto in area 4110 (quindi rompendo al ribasso il forte supporto in area 4160), doppiato dal future DAX che chiudeva sui minimi in area 13077.
Nella stessa seduta è iniziato il rimbalzo di gamba 1 del nuovo ciclo settimanale che è poi stato interrotto, venerdì scorso, dal discorso di Powell a Jackson Hole che ha fatto iniziare il crollo di gamba 2 weekly.
Nel pomeriggio odierno, su entrambi i future è iniziata gamba 3 weekly che su MINIS&P500 non dovrebbe superare area 4120, altrimenti ci sarebbe il forte rischio di un nuovo allungo rialzista, e su DAX non dovrebbe andare oltre area 13000/13100.
I target Fibo a ribasso sono:
MINIS&P500
4016.6
4000 (supporto psicologico)
3980.6 (anche forte supporto volumetrico)
3944.8
3908.4
3872.6
3856
3748
3668
DAX
12800
12614
12427
12240
12052 (anche forte supporto volumetrico).
Il consiglio è sempre quello di non mettersi contro la politica delle banche centrali, la volatilità è attesa ancora in aumento con i volumi che iniziano a rientrare sul mercato. Il trend rimane ribassista e venerdì prossimo avremo il dato Non-Farm-Payrolls su cui puntano i profeti della Fed dovish.
Il ciclo settimanale andrà in chiusura intorno alla seduta del 5 settembre, giorno però in cui cade la festività del Labor Day che ci priverà dei volumi USA e canadesi.
Nessun commento:
Posta un commento