lunedì 6 febbraio 2023

Previsioni DAX e S&P500- Segnali 6 febbraio 2023

Hedge Fund strapazzati dal mercato

Dopo il forte rally di mercato che ha seguito le decisioni del trio Fed - BoE - BCE, guidato dai titoli tech maggiormente perdenti nel 2022, il team Prime Brokerage di Goldman Sachs ha visto un forte aumento dell'attività di de-risking, guidata da ricoperture di short e ordini sell-long da parte degli hedge fund. L'operazione di de-risking è stata la più importante dal gennaio 2021, le azioni USA ed europee hanno rappresentato rispettivamente il 64% ed il 35% del de-risking nozionale. Gli hedge fund erano così carichi in vista della decisione del FOMC che il risultato è stato un bagno di sangue, con le richieste di margine che si sono scontrate con gli stop-loss e tutto è stato venduto senza riguardi.

Proprio mentre il settore tech sta battendo tutti gli altri settori, grazie ad un grande fenomeno di short squeeze, gli stessi hedge fund, che stanno rapidamente perdendo terreno perchè non hanno idea di cosa fare, si sono convinti che il settore da shortare sia quello dell'energia, nonostante il flusso di cassa record di Exxon e l'annuncio di un maxy buyback, quasi record, di Chevron. La notizia è che stanno per essere schiacciati dal prossimo short-squeeze del settore energetico, dopo essere usciti con le ossa rotte da quello del settore tecnologico.

Il rally rialzista è solido?

L'inflazione in apparente calo, la convinzione di un picco dei rendimenti obbligazionari e la tenuta dell'economia ha incitato gli operatori a vedere il bicchiere mezzo pieno, con la speranza che un atterraggio morbido sia ancora possibile, ecco perchè i volumi azionari sono in aumento. Nonostante la maggior parte degli investitori sia ancora sottopesata sull'azionario e sta scalpitando a bordo campo per entrare in gioco con la paura di perdere il rally. Persino i dati straordinariamente forti dell'ultimo Non-Farm-Payrolls non hanno avuto alcun impatto sui prezzi delle azioni europee.

Però c'è da prendere atto della qualità del forte rialzo, dato che è guidato dai titoli che hanno perso di più l'anno scorso e dai titoli ciclici più bistrattati. Questo potrebbe significare che parte del rimbalzo potrebbe essere causato dalla ricopertura delle posizioni corte e dagli investitori a caccia di minimi, considerando che questi titoli perdono ancora oltre il 50%, in media, dall'inizio del 2022.

L'inesperienza può costare cara

Molti investitori oggi hanno un'esperienza minore di venti anni di mercato quindi si stanno lasciando facilmente incantare dalla millantata salvezza di un imminente cambio di rotta della Fed, questa esperienza limitata li porterà a commettere errori  strategici, potrebbero mettere i loro sudati risparmi e il loro patrimonio in una posizione di grande pericolo. Gli sciocchi puntano sul fatto che, dietro pressioni politiche, Powell potrebbe tagliare i tassi nel corso di quest'anno, ma anche se questo scenario dovesse verificarsi, il risultato potrebbe non essere quello che loro sperano. Anzi........

L'ultima volta che la Fed ha tagliato i tassi dei fondi federali in un contesto di tassi di interesse in aumento, nel corso degli anni '70, i risultati sono stati disastrosi. Certo, al momento i rendimenti dei titoli del Tesoro sembrano aver toccato il picco e possono periodicamente scendere durante i periodi di recessione, ma ora la curva rimane completamente invertita. Ad esempio potrebbero scendere nei prossimi mesi, tuttavia la tendenza di lungo periodo è rialzista.

Analisi macro-ciclica: dove andranno i prezzi?

Dopo aver indugiato per settimane i prezzi del DAX hanno rotto a rialzo la congestione, dopo la conferenza di Powell, con il future S&P500 che continuava il suo rally, comunque rimanendo molto indietro rispetto all'Europa che continua a sovraperformare.

I prezzi del future S&P500 mini hanno raggiunto la resistenza decisiva in area 4200, giovedì scorso, prima di dare vita al ritracciamento attuale che ha ritestato il supporto in area 4103. Stesso movimento sul future DAX che si è portato direttamente sotto 15600, mancando per circa 40 punti il target Fibo in area 15630 che verrà agguantato nei prossimi giorni.

Quindi, su S&P500 mini andrà monitorata la grossa resistenza compresa tra 4200 e 4280, poichè in caso di rottura confermata possiamo dire addio al bear market anche a Wall Street;  con i prezzi che vedrebbero il primo target volumetrico in area 4398.

Sul future DAX invece, i prezzi hanno già rotto la resistenza decisiva in area 14600, nonchè quella successiva di area 15250 e sono giunti al test decisivo della grossa resistenza volumetrica posta tra 15445 e 15770; ultimo argine che li separa dal riagguantare i massimi record.

A livello ciclico è in corso gamba 2 del nuovo settimanale partito il primo febbraio, che nelle prossime ore vedrà la partenza di gamba 3 che tornerà nuovamente a mettere pressione alle resistenze sopra citate. Probabilmente entro la metà di febbraio vedremo verificarsi il picco sul S&P500, mentre in Europa la situazione sarà da monitorare passo passo dopo che il FTSE100 ha siglato un nuovo record assoluto.

Il ciclo weekly andrà in chiusura intorno alla seduta del 13 febbraio.

Di seguito i livelli volumetrici:

S&P500 mini

4398

4280

4200

4134

4050/4080

4000

3960

3900

3873

3826

3775

3742

3705

3635

3600

3544

3395


DAX

15870

15770

15630

15400

15330

15250

15155

15090

14690

14530/14610

14455

14330

14055

13945

13695

13620/50

13600

13440

13225

13165

13060

12955

12840

12760

12640

12430

12272

12110

11950

11680

11210


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Questa previsione è redatta il 6 febbraio con i dati disponibili al momento.


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