martedì 15 febbraio 2022

Previsioni Mercati Settimana 14-->18 febbraio

 
La guerra si allontana

Oggi i listini azionari stanno rimbalzando dopo la brutta seduta di ieri e tutti i rialzisti convinti applaudono, ma stanno ignorando l'intero scenario che probabilmente porterà un nuovo ribasso verso nuovi minimi.

La storia ci insegna che, normalmente, le azioni sono l'ultima asset class a reagire, ma basta buttare un occhio alla situazione sulle obbligazioni societarie e sui rendimenti dei bond sovrani per capire cosa sta succedendo.

Gli analisti attribuiscono il rimbalzo in atto alla de-escalation sul fronte russo-ucraino con l'esercito russo che ha fatto rientrare alla base una parte dei soldati che erano schierati sul confine tra i due Paesi, dopo che i servizi segreti americani hanno martellato durante tutto il weekend con la notizia di un'invasione russa il 16 febbraio.

In realtà, questo non ha molto a che fare con l'andamento dell'azionario. Ovviamente non sto dicendo che un'eventuale guerra non provochi distruzione ed immensa sofferenza, nonché perdita di vite umane, ma parlando da trader affermo che l'azionario è proiettato verso nuovi minimi, al di là di come si risolverà la crisi in atto.

Il vero market mover

Il vero market mover rimangono sempre le decisioni delle banche centrali. Negli ultimi due decenni i mercati finanziari sono cambiati e sono diventati sempre più dipendenti da quello che fa la Federal Reserve. Quindi il buon agire del trader è sempre quello di allinearsi con ciò che la Fed sta per fare.

Se quest'ultima sta iniziando a stampare trilioni di liquidità da iniettare sul mercato, come da marzo 2020 a novembre 2021, il trader smart è generalmente lungo sull'azionario, perchè la Fed ha allentato le condizioni monetarie in modo aggressivo arrivando a stampare oltre 4000 miliardi di dollari.

Chiunque, nel periodo evidenziato, si è mosso contro la Fed è stato ripulito dei suoi denari, mentre le azioni salivano praticamente in verticale. 

Ma ora come si sta muovendo la Fed?

Dallo scorso novembre ha rallentato il suo QE che terminerà definitivamente nella prima parte di marzo, tra solo tre settimane, e dalla prossima riunione di metà marzo inizierà ad aumentare i tassi. In sintesi, la Fed non solo sta chiudendo i cordoni della borsa ma sta anche restringendo la velocità di circolazione del denaro e questa non è una buona notizia per chi è LONG sull'equity.

Ecco cosa è accaduto le ultime tre volte che la Fed ha attuato questa policy:

1. Crisi dotcom (2000-2002) l'azionario ha perso l'80%

2. Crisi dell'immobiliare (2007-2009) l'azionario ha perso il 60%

3. Crollo di fine 2018 (ottobre-dicembre) l'azionario ha perso il 20%.

Pullback o bear market?

Quindi quello su cui mi sto focalizzando come trader è l'azione coordinata di stretta monetaria delle banche centrali dopo anni. Gli addetti ai lavori fanno a gara a chi prevede più rialzi, il consensus prevede da 5 a 7 rialzi quest'anno.

La situazione non è diversa in Europa, dove la Bank of England sta già aumentando i tassi mentre la BCE ha fatto sapere di non essere più impegnata a non aumentare i tassi e terminerà il suo QE quest'anno.  Il mercato obbligazionario sia corporate che sovrano ha già reagito, a differenza dell'azionario che invece si trova ancora nel mondo delle fiabe.

I rendimenti del bond USA a 2 anni sono esplosi a rialzo raddoppiando nelle ultime sei ottave, seguito da quello tedesco, il quale ha aumentato la sua volatilità facendo in una sola settimana ciò che non aveva fatto negli ultimi 6 anni.

I rendimenti del decennale USA rimangono stabilmente sopra il 2%, oltre la soglia di allarme rosso e lo spread BTP-Bund è tornato in zona 170bp, quando ci avevano detto che con Draghi sarebbe retrocesso a 30bp, invece non ha pari nell'Eurozona, in negativo.

Quindi possiamo dire che il debito sta già segnalando un ambiente di risk-off mentre l'azionario proverà ad ignorarlo ancora per qualche ottava, ma poi solo i supereroi potranno salvarlo da un capitombolo.

L'unica domanda che dovremmo porci è: vedremo il mercato fare un pullback oppure vedremo l'inizio di un mercato orso?

Cosa aspettarci per questa ottava?

Nella seduta di ieri, gamba 2 weekly ha colpito il mio terzo target Fibo 14916 (per chi mi segue nel gruppo facebook gratuito) per poi fare un doppio minimo in area 14830. Da qui è iniziato il rimbalzo di gamba 3 weekly che nella seduta di oggi ha già colpito il primo target Fibo 15368 ed il prossimo è 15902 difficile da colpire, a meno di un portentoso short squeeze.

Il ciclo settimanale andrà in chiusura entro la seduta di lunedì 21 febbraio e prima dell'inizio di gamba 4 weekly, di cui calcoleremo i target Fibo sul gruppo facebook appena possibile, potremmo vedere dei tentativi di allungo verso la resistenza volumetrica di area 15500.

Come sempre, per gli aggiornamenti day-by-day puoi seguirmi sul gruppo facebook, al quale puoi iscriverti gratis cliccando il banner blu qui nella colonna di destra e sul mio profilo Instagram @maxvantaggio

Questa previsione è redatta il 15 febbraio con i dati disponibili al momento.


Nessun commento:

Posta un commento