BCE falco a metà
Contrariamente a quanto indicato da Lagarde nell'ultima conferenza stampa di giovedì scorso, nell'UE è in atto una stretta monetaria che nella scorsa ottava ha fatto volare i rendimenti del bund tedesco a 2 anni ad un ritmo che non si era mai visto prima. Nello stesso momento si sono allargati gli spread aziendali ed è aumentata la volatilità sui tassi.
Altra particolarità registrata nella scorsa ottava è che mentre lo spread BTP-Bund saliva, oggi è poco sotto 160pb, gli investitori non hanno comprato franco svizzero ma sono andati lunghi di euro.
Nota a margine: lo spread Italia-Germania non ha pari nell'Eurozona, si pensi che quello spagnolo quota in zona 85pb e quello portoghese 80pb.
Rendimenti sovrani in zona rossa
Anche il Treasury è osservato speciale, in quanto i rendimenti oggi si sono spinti fino a 1.97% il massimo da novembre 2019, mentre il rendimento australiano è salito di 13 pb e quello giapponese si sta avvicinando ad un livello che, in precedenza, la banca centrale aveva detto di voler difendere.
La price action mostra che, al momento, non ci sono state ricoperture, ma questo sarebbe giusto in un contesto macro forte ed una Fed falco, anche se ad un tasso così elevato presto la situazione potrebbe cambiare con i fondi obbligazionari costretti a vendere Treasury per difendersi dall'aumento dei rendimenti.
I trader di swap stanno valutando circa il 30% di possibilità che la Fed aumenti i tassi di interesse di mezzo punto percentuale a marzo, e più di cinque aumenti di un quarto di punto quest'anno. Oramai siamo a chi offre di più.
La Cina invece è scesa in campo direttamente sul mercato per generare un forte recupero dell'azionario stanotte, dopo che quest'ultimo ha patito il più grande crollo intraday dall'agosto 2021. A tutto questo Bitcoin sta rispondendo con la prima giornata in rosso dopo sei sedute consecutive di guadagni, scendendo sotto i 43.000 punti contro dollaro.
I dati macro della settimana
L'ottava in corso dovrebbe essere abbastanza tranquilla, riguardo al calendario macro, almeno fino a giovedì quando verrà pubblicato il dato CPI statunitense. E' da notare che negli ultimi 10 rilasci ben 8 hanno battuto il consensus di Bloomberg, riguardo il dato mensile principale.
Sarà importante leggere con attenzione il comunicato, specialmente per quanto riguarda gli affitti e le tasse che da soli rappresentano il 40% del dato core ed un terzo del numero principale.
Venerdì sarà la volta del sentiment dei consumatori di febbraio elaborato dall'Università del Michigan; il dato di gennaio aveva visto l'indice scendere al livello più basso degli ultimi 10 anni, mentre le aspettative di crescita dell'inflazione a lungo termine sono aumentate. Sempre venerdì verrà rilasciato il PIL Q4 del Regno Unito.
Cosa aspettarci per questa ottava?
Il ciclo weekly è terminato sul minimo della seduta di venerdì ed ora i prezzi sono inseriti in una lateralità "arrotolata" intorno al supporto volumetrico in area 15155.
Nel frattempo che attendiamo la partenza del nuovo settimanale andando a vedere i cicli superiori notiamo che entrambi, trimestrale e mensile, si trovano in gamba 2. Se uniamo questo scenario tecnico allo scenario macro, ci troviamo in una situazione simile (non vuol dire uguale) a quella del pre-crollo del 2020. Con l'obbligazionario ad alto rendimento che gridava già da gennaio e l'azionario che ha continuato a correre fino a febbraio, fin quando è arrivato il lockdown economico ed è partito il crollo più veloce della storia.
La storia si sta ripetendo? Sta per partire un nuovo bagno di sangue?
Stavolta sarebbe veramente tremendo se consideriamo che la maggioranza assoluta dei trader è ancora strong long e decanta le magnifiche sorti che attendono l'equity in questo 2022.
In attesa di poter calcolare i target Fibo, questi sono i livelli volumetrici da attenzionare:
15982
15828
15466
15155
15075
14900
14555
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