martedì 22 febbraio 2022

Previsioni Mercati Settimana 21-->25 febbraio

Giochi geopolitici sulle commodity

Dopo il colpo di mano di Putin che ha riconosciuto le repubbliche del Donbass stati indipendenti, avvertendo l'Ucraina che se continueranno i bombardamenti e le invasioni la Russia reagirà, i mercati si trovano di fronte ad una nuova minaccia.

Dal trading desk di JPMorgan riportano che il mercato si sta domandando se c'è una linea rossa travalicata la quale porterebbe gli USA e la NATO a mettere in campo una risposta militare. Rimane da capire se la decisione di ieri della Russia sia solo una manovra per tornare al tavolo delle trattative per sollecitare una risoluzione che allontani la minaccia della NATO, oppure (alternativa poco probabile) veramente c'è un piano d'invasione dell'Ucraina se quest'ultima continuerà nell'assedio contro il Donbass.

Ma c'è un terzo incomodo da tenere d'occhio, ed è la Cina che si è rifiutata di dar seguito alle richieste americane di condannare il riconoscimento delle repubbliche indipendenti da parte della Russia, ma anzi sembrerebbe pronta a riconoscerle nei prossimi giorni, così come già fatto dalla Siria e prossimamente da alcuni Stati del Sudamerica.

Occhio al petrolio!

Mentre la tensione tra Mosca e Kiev è ai massimi, a beneficiarne potrebbero essere i prezzi delle materie prime, già sui massimi, col petrolio Brent proiettato verso i 100$ per barile. Ma la Russia è anche un grande fornitore globale di alluminio e delle sanzioni elevate su questo settore genererebbero uno shock per le forniture mondiali.

Stesso discorso va fatto per le forniture di rame e cobalto ed, ovviamente, per petrolio e gas naturale. A mio avviso quello che ha le più grosse opportunità davanti a sè è il petrolio viste le maggiori importazioni nette da parte degli Stati Uniti che li stanno rendendo un importatore netto anche nel 2022, come già l'anno scorso, come riporta l'EIA.

Dopo che nel 2020 le quotazioni del greggio hanno raggiunto un record intorno ai -40$ per barile, vedendo prezzi in negativo per la prima volta nella storia, ora stiamo vedendo un rally, nonostante la transizione green, solido che ha fatto ipotizzare agli analisti il target dei 180$ quest'anno, se non 200$.

PCC vs Metaverso

Nel frattempo il Partito Comunista Cinese ha lanciato una nuova crociata contro le Big Tech di casa, generando un crollo di due giorni delle azioni, ad inizio ottava, superiore a quello visto nel luglio scorso.

Le motivazioni non riguardano la crisi ucraina o l'imminente rialzo dei tassi da parte della Fed, bensì si teme che Pechino introduca ulteriori restrizioni alle imprese tecnologiche. A farne le spese sono state in particolare il titolo del gigante Tencent, che sono crollate del 5.7% lunedì scorso, su voci di un'imminente giro di vite sulla più grande società cinese di social e gaming, indiscrezione fortemente negata dal portavoce della società. Per il momento, le autorità hanno avvertito le aziende statali e le banche di iniziare un nuovo ciclo di controlli sulla loro esposizione verso il gruppo Ant di proprietà di Jack Ma. 

I ribassi sono iniziati nella seduta di venerdì quando Meituan ha lasciato sul campo il 18% dopo che il governo ha lanciato una nuova policy per limitare le spese di servizio del gigante del delivery. Sempre venerdì, la China Banking and Insurance Regulatory Commission ha messo in guardia gli operatori contro la raccolta di fondi e prodotti d'investimento riguardanti il mondo del Metaverso, giudicati troppo speculativi.

Questo si ripercuote negativamente sugli investitori del comparto tecnologico, già fiaccati dai crolli del 2021, i quali temono che l'industria non sarà in grado di sviluppare rapidamente il nuovo business legato al Metaverso, come invece aveva fatto in precedenza.

Cosa aspettarci per questa ottava?

Riagganciandoci all'analisi della scorsa settimana, per chi non ha seguito gli aggiornamenti infrasettimanali, come da attese abbiamo visto i prezzi provare un'accelerazione verso 15500 il 16 febbraio, dove è stato fissato il massimo di gamba 3 weekly. Da qui, è iniziata gamba 4 che, dopo una prima fase di incertezza, ha chiuso il ciclo questa mattina fissando un nuovo minimo relativo poco sotto 14300.

Su questo minimo abbiamo visto una risposta dei tori dopo che i prezzi hanno colpito un importante doppio minimo di marzo scorso. L'accelerazione ha portato i prezzi su di più di 400 punti, ma il rialzo sta venendo progressivamente ricoperto in queste ore.

Questa è gamba 1 del nuovo ciclo settimanale, la quale sembrerebbe proprio non fare molta strada; se andiamo a vedere il VIX notiamo che si è riportato sopra i 30 punti e sta lottando con gli ultimi massimi relativi, il rendimento del decennale USA è in area 1.90 mentre lo spread BTP-Bund sta ancora testando la resistenza dei 170bp.

Continuiamo ad attenderci un ciclo ribassista con i prezzi che dovrebbero puntare verso 14054 target Fibo dove troviamo anche un'area di forte supporto volumetrico. 

I listini dovrebbero continuare a scendere e gli unici titoli in controtendenza saranno le aziende legate alle materie prime e le poche tech ritenute sottovalutate.

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Questa previsione è redatta il 22 febbraio con i dati disponibili al momento.



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