Banche centrali, PIL, Trimestrali
Stiamo entrando nel periodo decisivo per le banche centrali, partendo dalle riunioni della BCE e della BoJ in questa ottava che saranno seguite da quelle della Fed e della BoE la prossima settimana. Indubbiamente tutti gli occhi sono puntati sulle ultime due dalle quali si attendono rispettivamente l'annuncio dell'avvio del tapering e l'annuncio di un rialzo dei tassi.
Diversamente, per quanto riguarda le altre due sarà più un appuntamento intelocutorio, prima delle decisioni vere che verranno prese nelle riunioni di dicembre. Deutsche Bank scrive nelle sue anticipazioni che sarà più che altro una questione di toni e di forward guidance, e che sarà necessario tenere d'occhio cosa verrà detto in riferimento alla recente impennata dei prezzi del gas naturale.
Intanto gli swap sull'inflazione a 5 anni hanno raggiunto il 2% venerdì scorso, come da mandato originario della BCE, quindi questo dovrebbe essere letto come un traguardo a lungo termine conseguito dall'Eurotower; mentre gli analisti si attendono che nel board di dicembre venga confermato che gli acquisti in ambito PEPP termineranno a marzo 2022.
Altri dati importanti che verranno rilasciati nella presente ottava sono i PIL del terzo trimestre per USA e UE, dove per quanto riguarda gli Stati Uniti il tracciatore della Fed di Atlanta ha raggiunto un minimo a +0.53% giovedì scorso, a fronte di un consenso a 2.8% e aspettative di Deutsche Bank a 2.3%. Inoltre verranno pubblicate le trimestrali di molte aziende core come AMD, VISA, Ford, Ebay, Facebook, Amazon, ExxonMobil ecc.
Bitcoin fissa nuovo record
Lo scenario è stato propizio per una nuova accelerazione del Bitcoin che ha toccato i 67.000$ la scorsa settimana in seguito al lancio del primo ETF su Bitcoin future a Wall Street, salvo subire un colpo d'arresto nel weekend, che ha fatto pensare più di qualcuno alla fine della corsa, per poi rimbalzare fin sotto 64.000$ nella giornata odierna.
Il rimbalzo è stato "aiutato" dai commenti di Jack Dorsey, CEO di Twitter sull'arrivo imminente dell'iperinflazione, il quale ha twittato "L'iperinflazione sta per cambiare tutto. Sta accadendo" e "Succederà presto negli Stati Uniti, e così poi in tutto il mondo". A supporto di tale argomentazione è giunto il rapporto del Dipartimento del Lavoro, rilasciato ad inizio mese, il quale rivela che l'inflazione dei prezzi al consumo negli USA sta correndo vicino al massimo degli ultimi 30 anni.
Le multinazionali Procter&Gamble ed Unilever, che producono praticamente la totalità dei beni che acquistiamo al supermercato per mangiare e la cura della persona e della casa, hanno entrambe annunciato che aumenteranno i prezzi di alcuni prodotti a causa del peggioramento dell'inflazione.
Vittima di questo clima, oltre al gas, sono anche i prezzi del petrolio, spinti dalle scorte in costante calo, con JPMorgan che ha addirittura avvertito che Cushing (dove nell'aprile 2020 un barile veniva ceduto a -41$) potrebbe rimanere a secco in poche settimane.
La salita dei prezzi del petrolio è l'ultimo tassello di un'impennata dei costi energetici che sta aggiungendo pressione inflazionistica all'economia globale proprio mentre le banche centrali iniziano gradualmente a ritirare gli stimoli.
Un capitolo a parte, inoltre, merita la crisi dei porti dove non ha sortito effetto la direttiva di Biden che obbligava i porti a rimanere in attività 24H, in quanto il problema è rappresentato dalla mancanza di spazio a terra. Il numero di navi portacontainer ancorate in attesa di consegnare il proprio carico ha toccato un nuovo record oggi a 79 battendo quello precedente di 73 registrato il 19 settembre scorso; rispetto alla media di 0/1 navi di prima della pandemia.
Volatilità in aumento
Alcuni analisti si attendono un aumento della volatilità dei mercati a causa del ritiro costante degli stimoli monetari, con la Fed che inizierà a diminuire i suoi acquisti ad un ritmo di 120$ miliarid al mese e altre banche che si apprestano a rialzare i tassi d'interesse.
Mohammed El-Erian, capo consulente economico di Allianz SE, ha detto a Fox News il 17 ottobre "Mi preoccupo che questo meraviglioso mondo in cui abbiamo vissuto di bassa volatilità, tutto in salita, possa fermarsi con una maggiore volatilità. Se fossi un investitore, riconoscerei che sto cavalcando un'enorme onda di liquidità grazie alla Fed, ma ricorderei che le onde tendono a rompersi ad un certo punto, quindi sarei molto attento".
In tutto ciò la Cina continua a stimolare la domanda mettendo in atto grossi investimenti in nuovi progetti di generazione di energia elettrica mantenendo così alta la domanda globale di materie prime, aumentandone al contempo i costi di trasporto.
I problemi dei colli di bottiglia sulla supply chain sono ancora tutti lì, compresa la carenza di chip per computer i cui ritardi hanno toccato un nuovo record a settembre inducendo i produttori di automobili a ridurre la produzione di alcuni modelli del 10%/20%, di conseguenza riducendo le disponibilità presso i concessionari e sostenendo l'aumento dei prezzi di auto nuove ed usate.
A questo si somma l'aumento dei salari con le aziende costrette a rubarsi tra di loro il personale altamente qualificato a suon di rialzi che, ovviamente, scaricheranno sul cliente finale aumentando i prezzi al dettaglio.
Sono molti i fattori che potrebbero scatenare un aumento di volatilità , tra cui:
- Riduzione degli acquisti da parte della Fed
- Aumento dei tassi d'interesse
- Inflazione
- Calo delle vendite al dettaglio
- Accelerazione del ritmo di riduzione degli stimoli
- Aumento dei salari
- Entrata in recessione del PIL
- Fine dei buyback.
Oltre a ciò, in un mercato che si trova in bolla sui massimi record, va tenuto conto anche delle manovre tecniche dei partecipanti al mercato con alcuni che potrebbero trovarsi sotto margin call e quindi costretti a coprire velocemente le posizioni.
Cosa aspettarci per questa ottava?
A Wall Street S&P500 e Dow Jones continuano ad aggiornare i massimi record con il primo che ha superato di slancio area 4500 dove avevamo un muro di opzioni. I prezzi, probabilmente dopo una pausa, punteranno 4600 e poi 4621.
Sul future DAX invece abbiamo visto una gamba 1 del nuovo ciclo weekly poco convinta con i prezzi in congestione su area 15480 da dove giovedì scorso è partita gamba 2 che ha fatto il suo minimo su 15380. Da qui è iniziata gamba 3 (ancora in corso) che, con alti e bassi, ha riportato i prezzi su 15600.
Il prossimo target Fibo sarà 15637 mentre in area 15670 troviamo una forte resistenza volumetrica; probabilmente da qui partirà gamba 4 weekly che andrà a chiudere il ciclo entro la seduta di giovedì 28 ottobre.
Di seguito, con l'inizio di novembre, con ogni probabilità, vedremo delle forti accelerazioni rialziste.
In attesa di poter calcolare i target Fibo, i target volumetrici di gamba 4 sono:
- 15566
- 15500
- 15468
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