Le azioni hanno aperto l'ottava precipitando a Wall Street, mentre il rendimento del decennale USA ha toccato un massimo relativo in area 1.80 e si sta stabilizzando in zona 1.78 in attesa del dato sull'inflazione che verrà pubblicato questa settimana. A registrare la performancve peggiore è ancora l'indice Nasdaq che sta perdendo poco meno del 2%, giù del 10% dal suo massimo storico, mentre il dollaro si apprezza ed il greggio WTI perde quasi 1 punto percentuale.
E' iniziata la Big Rotation?
Bloomberg nota come la volatilità sia in crescita dappertutto mentre viene ritirata la liquidità iniettata dallo scoppio della pandemia, che aveva contribuito a portare i titoli to the moon, e gli operatori cercano di riprezzare gli asset alla luce della nuova situazione. Continua facendo presente che tutti gli occhi questa settimana saranno puntati sull'indice CPI, considerato che la Fed si appresta ad operare rialzi dei tassi prima del previsto.
Parzialmente ottimista rimane HSBC che ha alzato il target price del S&P500 per quest'anno da 4650 a 4900 precisando però che sarà un anno impegnativo per gli asset di rischio e che forse le aspettative del mercato sono troppo ottimistiche.
Mentre i consumatori hanno smesso di spendere la stimmi money, finita già da un pezzo, ed ora stanno dando fondo alle carte di credito, specie quelle revolving, così dicono i dati, gli esperti ora fanno a gara a chi proietta il maggior numero di rialzi dei tassi nel 2022 e di deflussi di bilancio della Fed.
Così nel weekend Goldman Sachs e Deutsche Bank hanno corretto a rialzo le loro previsioni. La prima è passata da 3 a 4 rialzi dei tassi con l'inizio di riduzione del bilancio a luglio, in quanto il tasso di disoccupazione già ultra-basso ha reso i funzionari della Fed più sensibili alla crescita del tasso d'inflazione e meno sensibili ai rischi di una frenata della produzione.
ARKK: che disastro!
Nel frattempo ad avere la patata bollente in mano è Cathie Wood il cui fondo di punta ARKK, con le vendite patite oggi dai listini, sta già perdendo oltre il 15% solo da inizio 2022. E sembra che la patata bollente gliel'abbiano servita proprio gli insider che lei sostiene pubblicamente tutti i giorni nelle sue interviste.
Infatti, il Financial Times riporta che gli insider delle aziende detenute da ARKK Innovation Fund stanno vendendo azioni molto rapidamente oltre che in quantità notevole. Le azioni scaricate ammontano a 13.5$ miliardi a fronte di acquisti per miseri 11$ milioni nell'ultimo semestre. Nuovo record!
Il problema, aggiungo io, è che gli insider non stanno comprando neanche dopo questa correzione del 10% del Nasdaq indicando scarsa fiducia nei propri titoli. Quindi se gli addetti ai lavori, la smart money cosiddetta, non sta comprando, perchè dovrebbero farlo gli investitori?
Nell'ultimo anno la perdita di ARKK ammonta a quasi il 41% mentre le top 10 aziende che detiene, esclusa Tesla, hanno chiuso la scorsa ottava con perdite comprese tra il -2.46% ed il -16.25%. Anche in questo caso vi avevo avvisato con largo anticipo. Non ce l'ho con la povera piccola Cathie, riporto solo i fatti.
Bitcoin crolla sul Kazakistan
Forti vendite anche su Bitcoin il quale oggi ha provato a bucare il supporto decisivo dei 40.000 contro dollaro, raggiungendo il livello più basso dall'agosto 2021. Stessa sorte per Ethereum tornata ai livelli del settembre scorso sotto il supporto dei 3.000$. Per Bitcoin inoltre è il peggior inizio anno di sempre con una perdita del 15% in queste prime sedute del 2022, rispetto alla chiusura del 2021, proprio come ARKK.
Il risk-off generato dalla politica più restrittiva della Fed non sta impattando solo i rendimenti obbligazionari e l'equity ma soprattutto le criptovalute, le crypto-meme, le tech che non generano reddito, le quali hanno una volatilità quasi doppia rispetto a quella media di mercato.
La dominance della liquidazione LONG su Bitcoin ha raggiunto il 69%, il massimo dal deleveraging di maggio 2021, ma gli esperti fanno notare come siano i trader a breve termine che stanno vendendo più che i possessori a lungo termine.
Inoltre, l'hashrate della rete Bitcoin ha subito un contraccolpo per il caos in Kazakistan, a seguito del quale internet non era più disponibile nel Paese, constatando che questo è la sede del 18% dell'hashrate di Bitcoin. Comunque sembra che la faccenda sia in via di risoluzione e quindi c'è la possibilità di ritornare a regime entro le prossime due settimane.
D'altronde quando la Cina ha vietato il mining abbiamo avuto un crollo del 50% dell'hashrate e sono stati impiegati 6 mesi per recuperare le perdite, quindi anche stavolta i prezzi seguiranno il recupero dell'hashrate.
Cosa aspettarci per questa ottava?
Ricapitolando, a gamba 1 del nuovo ciclo weekly, partito il 3 gennaio scorso, avevo dato come target Fibo3 16178 dove insisteva anche una forte resistenza volumetrica. I prezzi dopo averlo raggiunto hanno posto in essere una bull-trap spingendosi ulteriormente a rialzo fin poco sotto 16300 per poi dare il via a gamba 2.
Quest'ultima, dopo aver preso il mio target Fibo5 a 15836 (lo avevi visto nelle mie stories su Instagram e facebook) si è spinta fino al Fibo6 a 16758 e, credo abbia fissato il suo minimo su 15712 oggi.
Scrivo "credo" perchè non abbiamo ancora la conferma grafica, quindi andando long siamo consci di stare anticipando il mercato. Però, se arriverà conferma di inizio gamba 3 weekly, già sappiamo che il target Fibo1 è 15924 ed il Fibo2 è 16111 poi il Fibo3 sarebbe 16296 ma c'è il forte rischio che il top annuale sia già stato segnato.
Tra 15960 e 16075 abbiamo una forte resistenza volumetrica come in area 16240 mentre a 16190 abbiamo un'area di vuoto volumetrico.
I cicli trimestrale e mensile sono in fase di chiusura mentre il ciclo settimanale si chiuderà entro la seduta di mercoledì 13 gennaio.
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